Da veri appassionati di motori, saprete che ogni hypercar racconta una storia leggendaria, come una sorta di opera d’arte in movimento. Ma se c'è una casa automobilistica che ha saputo raccontare le storie migliori, esaudendo le aspettative degli amanti di queste gemme su quattro ruote, quella è McLaren.
E allora mettetevi comodi, perché oggi vi portiamo tra i dettagli della storia di due supercar iconiche in edizione limitata della Casa di Woking che sono l’apoteosi dell’espressione artistica, tecnica e tecnologica del tempo a cui appartengono.
McLaren F1
Considerata la prima vera hypercar, è stata prodotta dal 1993 al 1998 in soli 106 esemplari, quanto basta per farne un’auto dal valore inestimabile, nonché un esemplare dal motore aspirato 12 cilindri a V di 60 gradi da 6 litri più veloce mai costruito al mondo.
Gordon Murray – l’ingegnere tecnico visionario di Formula 1 – e il suo team partirono dalla base di una GT sportiva e plasmarono un’auto stradale super prestante e comoda, ma dal sofisticato design aereodinamico, superiore sia per finiture che per abilità alle supercar dell’epoca.
Murray decise persino di rivoluzionarne la posizione di guida, prevedendo un’inedita disposizione a tre posti: il pilota doveva essere rigorosamente al centro dell’abitacolo, affiancato da sedili ai lati arretrati rispetto a quelli del guidatore, in modo tale da ottimizzare anche la distribuzione delle masse.
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Purissima da guidare grazie al telaio leggerissimo in fibra di carbonio, oltre che per le sue linee seducenti, la McLaren F1 lasciò il segno per i suoi numeri sbalorditivi: staccava lo 0-100 in 3,2 secondi e nel 1998 raggiungeva la velocità massima di 386 Km/h - superata solo oggi dalla Bugatti Veyron del 2005 – grazie al suo corpo di vettura leggerissimo da 1.139 kg e alla potenza eccezionale del suo motore aspirato di origine BMW che erogava 627 cavalli. Inoltre, il cambio manuale a 6 rapporti era dotato da una frizione a triplo disco in carbonio, mentre il cofano era coperto da sottilissimi fili d’oro 24 carati per dissipare efficacemente il calore.
Un’opera di ingegneria meccanica impeccabile per l’epoca, ma anche una pietra miliare dell’automobilismo mondiale che vanta una versione potenziata del V12 nella speciale LM, presente in otto esemplari per celebrare la vittoria nella 24 Ore di Le Mans del 1995.
McLaren P1
Chi l’avrebbe mai detto che il ritorno della McLaren nel campo delle vetture stradali parlasse di motori turbocompressi e sistema ibrido di propulsione? La McLaren P1 del 2013 è un’ibrida plug-in, con il motore elettrico che supporta il motore termico nell’arrivare al massimo delle prestazioni. La potremmo definire proprio una figlia del suo tempo, un esemplare che sancisce un netto cambio di rotta rispetto all’F1, sua erede spirituale. Ma una cosa è certa: entrambe le vetture sono riuscite nell’impresa di catalizzare l’attenzione degli appassionati di hypercar da tutto il mondo, andando oltre ogni limite immaginabile.
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Considerata la prima hypercar stradale ibrida, La P1 monta un motore V8 di 3.8 litri sovralimentato, che sviluppa 737 CV, abbinato a un altro motore elettrico da 180 CV. Sparisce la disposizione a tre posti passata alla storia nella F1 e ritorna l’abitacolo a due posti, mentre tutto il suo design è stato riprogettato per offrire un'immagine ancora più evoluta, a tratti futuristica, con fari full-led e prese d'aria gigantesche che sottolineano l'estrema grinta della vettura.
La coda lunga, ispirata alla leggendaria McLaren F1 Speedtail, che ha trionfato a Le Mans, con l'immancabile scarico centrale, è arricchita da un'ala gigantesca che funge da aerofreno durante le frenate più decise, ma anche come DRS, garantendo una velocità massima eccezionale. L'abitacolo minimalista ma tecnologicamente avanzato offre un'esperienza di guida su misura e impreziosita dal carbonio a vista, l'Alcantara e altri pregiati rivestimenti. Ma la vera sorpresa sta nella possibilità di regolare la risposta delle sospensioni attive, del telaio, del motore e del sistema ibrido attraverso due manettini posti in basso della console centrale fluttuante.
Nonostante l'incredibile potenza sprigionata dal motore V8 da 3,8 litri, la McLaren P1 non trascura l'aspetto della sostenibilità. Grazie al suo sistema ibrido leggero da soli 96 kg e alla sua batteria da 4,7 kWh, può percorrere fino a 15 km senza emettere sostanze inquinanti, spinta da un motore elettrico da 180 CV. Ma quando si tratta di prestazioni, la P1 sa come fare. Con un'energia totale di 916 CV e 980 Nm di coppia, raggiunge lo 0-100 km/h in soli 2,8 secondi, lo 0-200 km/h in 6,8 secondi e lo 0-300 km/h in 16,5 secondi, con una velocità massima autolimitata a 350 km/h.
Insomma, se siete ancora a bordo, avrete capito che si tratta di due rari gioielli tecnologici che hanno fatto e continuano a fare la storia dei motori: entrare in una McLaren F1 o P1 significa varcare una soglia che può portare solo in un mondo fatto di adrenalina, velocità e stile, dove ogni limite sembra destinato a essere superato!