Siete pronti ad immergervi nell'atmosfera unica e affascinante del circuito di Jeddah? Tra curve mozzafiato con vista panoramica sul mar Rosso, solo qualche giorno fa su questo tracciato si è consumata la terza edizione del GP dell'Arabia Saudita, la seconda prova della stagione del campionato mondiale di Formula 1, vinta dal messicano Sergio Pérez su Red Bull Racing-Honda RBPT, al quinto successo in carriera. E immersa nell'oscurità della notte, la corsa ha preso vita sotto i riflettori che dipingono il circuito di un'incantevole magia luminosa, trasformando la pista in un mondo tutto suo, rischiarato dalle luci artificiali.
[scmBannerSlider-26005]
Costruito in un tempo record di soli 10 mesi, il Jeddah Corniche Circuit nasce nel 2021 grazie alla determinazione e alla professionalità di Hermann Tilke, già famoso per i suoi circuiti di Shanghai e Yas Marina. Situato nell'area delle Corniche, a circa 12 km a nord del centro città, è una vera gemma nel panorama automobilistico mondiale, con la sua pista che serpeggia lungo la costa del Mar Rosso, regalando agli spettatori una vista mozzafiato.
Ma non è solo questo a renderlo spettacolare: con la sua singolare forma a “forcina di capelli” che si snoda per ben 6.174 km, è il secondo tracciato più lungo del Mondiale, subito dopo Spa-Francorchamps. Le sue 27 curve sono tutte sinuose e veloci, senza un singolo angolo retto. Questo mette a dura prova gli impianti frenanti delle monoposto, soprattutto nella curva 1 dove si passa da 310 km/h a 103 km/h con una decelerazione di 4.9 G, e nella curva 13, con la sua inclinazione di 12 gradi, che mette a dura prova gli pneumatici e sottopone i piloti a forze gravitazionali estremamente intense. E poi la vicinanza al mare, che significa solo una cosa: i venti laterali danno filo da torcere ai piloti, influenzando le loro prestazioni e mettendo alla prova le loro abilità di guida.
[scmBannerSlider-26006]
Secondo la classificazione della Brembo, il Jeddah Corniche Circuit rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per quanto riguarda il sistema frenante delle monoposto di Formula 1. Sorprendentemente, ci sono addirittura cinque curve consecutive, dalla 8 alla 12, in cui i freni non vengono utilizzati perché non essenziali per mantenere la traiettoria sull'asfalto. Basti pensare che le simulazioni indicano che i piloti usano i freni per soli 9,6 secondi durante un intero giro: un valore paragonabile a quello del circuito di Imola, nonostante Jeddah sia più lungo di quasi 1,3 km.
[scmBannerSlider-26007]
Grazie alle recenti modifiche per ottimizzare la visibilità in alcune curve e i cordoli in altre, la sicurezza del tracciato è stata notevolmente aumentata, ma la vera potenza di Jeddah risiede nella sua natura unica: i piloti si trovano a sfrecciare a strettissimo contatto con le barriere, avvolti da un crescendo di emozioni che si amplifica ad ogni curva. Ma alla fine, non è questa la vera essenza dello sport automobilistico? Una battaglia tra il pilota, la macchina e l'asfalto, dove il rischio e la bellezza si incontrano in un'epica danza di velocità e adrenalina!